Chi siamo
About us
IN.Palestina è un collettivo con sede in Italia, impegnato nella traduzione di testi giornalistici, letterari e accademici scritti da persone palestinesi in patria e nella diaspora e da complici della lotta di liberazione palestinese. Di seguito troverai le nostre linee guida in italiano, inglese e arabo.
La versione araba è a cura della traduttrice Heba F S Abulehia (hebafsabulehia@gmail.com).
IN.Palestina is an Italy-based collective dedicated to translating journalistic, literary, and academic texts written by Palestinians in the homeland and the diaspora, and by accomplices of the Palestinian liberation struggle. Below, you will find our translation guidelines in both English and Arabic.
The Arabic translation was provided by the translator Heba F S Abulehia (hebafsabulehia@gmail.com).
Chi siamo | IN.Palestina
IN.Palestina è un collettivo con sede in Italia che si dedica alla traduzione di testi giornalistici, letterari e accademici scritti da persone palestinesi in patria e nella diaspora e da complici della lotta di liberazione palestinese. Siamo un gruppo di persone di diversa estrazione che si è riunito a seguito dell'operazione di resistenza del 7 ottobre 2023 con l'obiettivo di seminare il lessico palestinese di Resistenza nel terreno di solidarietà italiano.
Non traiamo profitto dalle attività che intraprendiamo come collettivo e collaboriamo con altre organizzazioni, collettivi e individui in stretta conformità con le linee guida PACBI sul boicottaggio accademico e culturale di Israele.
Consapevoli dei privilegi individuali e strutturali di cui beneficiamo e delle dinamiche di potere che circondano e determinano le nostre diverse identità di collettivo prevalentemente bianco, ci impegniamo a sostenere i più alti standard di trasparenza e responsabilità comunitaria.
la traduzione come prassi politica
Guidatɜ da una visione di giustizia anarco-abolizionista-decoloniale, agiamo in completa solidarietà con la Resistenza e il popolo palestinese, rinunciando a qualsiasi pretesa di neutralità e obiettività. Traduciamo con un motivo chiaro: diffondere conoscenza a sostegno del popolo indigeno palestinese e della sua nobile lotta di liberazione.
Le nostre traduzioni non mirano solo ad abbattere le barriere linguistiche, ma anche e soprattutto a radicalizzare i terreni di solidarietà:
la traduzione è un vettore di resistenza contro le costrizioni colonizzanti
del pensiero liberale e umanistico occidentale che coopta e pacifica la nostra rabbia.
Ci opponiamo fermamente alla continua violenza epistemica che sfolla voci palestinesi e fa spazio all'insediamento di personalità “esperte” di vario ordine. Allo stesso modo, ci opponiamo alle logiche coloniali e capitaliste che estraggono e assimilano i saperi indigeni. Pertanto, pur sentendo l'urgenza di diffondere il sapere racchiuso nei testi che selezioniamo, chiediamo sempre il permesso di tradurre a chi scrive o pubblica.
Detestiamo i confini, i muri e le barriere e ci impegniamo a usare un linguaggio inclusivo che non comprometta l'accessibilità per persone cieche, sorde e dislessiche.
L'italiano, come l'arabo, è una lingua di genere in cui gli elementi grammaticali sono classificati in categorie maschili e femminili, e le forme non segnate dal genere sono convenzionalmente espresse attraverso il maschile universale. Riconosciamo che questa pratica perpetua gerarchie sociali dannose e apprezziamo l'introduzione di innovazioni linguistiche, come l'uso dell'asterisco, della x, della u, della y, della barra, dell'apostrofo o dello schwa per sostituire i suffissi di genere. Tuttavia, riconosciamo anche che queste alternative possono rappresentare un ostacolo per le persone cieche, sorde e dislessiche che ci leggono durante questo periodo di sperimentazione. Per questo motivo, riduciamo al minimo l'uso di simboli e scegliamo di eliminare i marcatori di genere impliciti utilizzando nomi collettivi, verbi e perifrasi. Quando questo approccio altera il tono o la semantica del testo originale, implementiamo lo schwa (“ǝ”/“ɜ”) seguendo le linee guida fornite da italianoinclusivo.it.
la nostra causa
Mentre il genocidio sionista del popolo palestinese continua senza sosta, traduciamo con intenzione e consapevolezza. Ci sforziamo di selezionare testi che non diano adito a fraintendimenti:
la nostra causa è la liberazione della Palestina e di tutte le terre rubate,
l'autodeterminazione del popolo palestinese e di tutti i popoli oppressi.
La nostra causa è la lotta di tuttɜ coloro che sfidano l'avarizia del vecchio mondo.
“Questo è un tempo di mostri”. Ma è anche un tempo in cui “il vecchio mondo sta morendo e un nuovo mondo lotta per nascere”. Ci aggrappiamo a questa speranza non per sfuggire alle menomazioni, alla morte e alla distruzione, ma per un senso di responsabilità nei confronti dei nostri parenti palestinesi, di questa terra e di chi la custodisce.
Dal fiume al mare,
collettivo IN.Palestina
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